Balbuzie: valutazione e trattamento
La balbuzie si definisce disfluenza verbale, ovvero alterazione nel ritmo e nella velocità, caratterizzata da ripetizioni e prolungamenti di fonemi o sillabe e da pause tese, visibili o udibili durante l’espressione che causano disagio a chi le produce. Secondo studi italiani ed europei circa l’1-1,3% della popolazione italiana adulta è affetta da balbuzie e circa l’85% dei casi presenta i primi sintomi in età prescolare.
La balbuzie ha un’origine multifattoriale:
- fattori predisponenti endogeni: predisposizione genetica e familiarità, alterazioni del sistema nervoso centrale e dei neuromediatori;
- fattori scatenanti esogeni: conflittualità croniche (comunicative, affettive, educative), traumi emotivi acuti, condizioni di salute ecc;
- condizionamenti secondari ad altri eventi.
La balbuzie include caratteristiche overt, che comprendono i sintomi primari, cioè del linguaggio, come la ripetizione di suono o sillaba più di due volte, blocchi, prolungamenti, sincinesie, alterazione delle vocali, ma anche sintomi secondari, come smorfie, tic, pause visibili ed udibili. La balbuzie include però anche caratteristiche covert che comprendono gli aspetti psicologici, come eccitazione, ansia, paura, vergogna, evitamento, apprensione comunicativa e attitudine comunicativa negativa.
Sono stati individuati sei fattori principali che diminuiscono drasticamente le potenzialità di parlare fluentemente:
- perdita di attenzione e di ascolto: i segnali visivi, gestuali, verbali dell’ascoltatore bloccano o sembrano inappropriati a chi sta parlando;
- interruzioni – competizione e gare: chi balbetta trova difficile ricominciare se viene interrotto, inoltre l’inserimento all’interno di una competizione o gara, ad esempio di lettura, aumenta la probabilità di balbettare;
- pressione temporale: i balbuzienti sono particolarmente sensibili alla pressione temporale e recepiscono molto bene le situazioni nelle quali viene richiesto loro di fare veloci;
- esibire le competenze linguistiche: dire a una persona con balbuzie di attuare un eloquio in maniera non spontanea (es: salutare qualcuno o recitare una poesia) aumenta la pressione sul bambino che dovrà esprimersi verbalmente in una situazione innaturale e forzata;
- eccitazione: si nota spesso che se il soggetto è stanco o molto agitato aumenta la probabilità di balbettare;
- modelli linguistici inappropriati: essere a stretto contatto con persone che balbettano o con persone che non rispettano i tempi di attesa e parlano molto velocemente aumenta la probabilità di balbettare.
In generale, il contesto famigliare può aiutare a generalizzare gli effetti della terapia nella vita quotidiana.
In tutte le nostre sedi di occupiamo di balbuzie, ma la nostra sede di Rovereto (TN) è un centro specializzato per la balbuzie: troverai infatti un’equipe multidisciplinare con la quale potrai fare un percorso di valutazione diagnostica e trattamento logopedico e psicologico per la balbuzie.
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